Cronaca
12/09/2012 - intervista
Boni: la poesia può dare
voce agli esclusi
Alessio Boni stasera è al Carignano
L’attore in scena al Carignano
con i versi di Alda Merini
franca cassine
Esaltare la purezza della parola che diventa suono e arriva dritta dal cervello al cuore per regalare emozioni. Ha le idee chiare Alessio Boni che insieme con Marcello Prayer oggi alle 21 sarà al Carignano con «Canto degli esclusi. Concertato a due per Alda Merini». Un evento organizzato dal Circolo dei Lettori (in collaborazione con il Teatro Stabile) per inaugurare la nuova stagione che proseguirà con altri due appuntamenti dedicati alla scrittura a teatro. «Il titolo – spiega Boni – è stato tratto da un verso della grande poetessa. Ci sembrava significativo perché nessuno meglio di lei può parlare di esclusi e inclusi, vista la sua sensibilità ed esperienza di vita».
Com’è strutturato lo spettacolo?
«Io e Marcello abbiamo avuto lo stesso maestro, Orazio Costa, il quale ci ha fatto ben comprendere l’importanza del coro, nel senso che la coralità è fondamentale e far convogliare l’energia di più persone in un’unica grande voce è molto potente. Sulla base di questo abbiamo cercato di miscelare le parole di Alda Merini per farle diventare un’altra lingua. Ci siamo trasformati in artigiani della parola tentando di eclissarci completamente come attori per metterci al servizio della poetessa. Vorremmo che uscissero netti solo i versi e le emozioni dell’autrice. Non sarà quindi una lettura canonica, ma fin dall’inizio le nostre risorse si mescoleranno per diventare un’unica voce che è quella di Alda Merini».
Come mai la scelta è caduta proprio sulla Merini?
«Per mettere in pratica questo gioco di dualità e di incrocio di voci, siamo andati alla ricerca di poeti che avessero una dicotomia della personalità e ovviamente Alda Merini ne è un chiaro esempio. Nessuno meglio di lei è riuscito a trattare argomenti con un’ironia e una leggerezza così sorprendenti».
Lei che tipo di lettore è?
«Sono onnivoro. Ho appena finito “Fuoco su Napoli” di Ruggero Cappuccio e “Il trono vuoto” di Roberto Andò, poi adoro i classici come Dostoevskij e Kafka. Sono curioso e mi piace scoprire cose nuove, tuttavia sto rileggendo l’Odissea».
Anche perché lei sarà Ulisse nella serie tv che verrà trasmessa su Rai1.
«Abbiamo appena finito di girare in Portogallo, è stato un ruolo complesso e affasciante. Con me anche Caterina Murino nei panni di Penelope e molti altri ottimi attori».
La prossima stagione oltre che in tv tornerà a teatro?
«Con Alessandro Haber e Gigio Alberti saremo in tournée con “Art”, la commedia di Yasmina Reza che racconta la storia di un’amicizia. Poi presto girerò con Graziano Diana due puntate di una mini serie per la Rai sulla Torino violenta degli anni Ottanta».
Ritornerà quindi a Torino?
«Certo. Adoro questa città. Ci sono stato molte volte, ultimamente per girare la fiction su Walter Chiari, ma pure per “Sangue pazzo” e “La meglio gioventù”. Trovo sia elegante, ricca di cultura e di stimoli, oltre che di golosità quali il gelato e i gianduiotti».
Lei è molto impegnato, trova ancora spazio per un sogno nel cassetto?
«Guai a non avere sogni! Io ne ho molti. Uno personale e molto privato è quello di avere un figlio, mentre a livello professionale mi piacerebbe cimentarmi con la regia. È un progetto che mi stimola, le idee ci sono, ma ancora nulla di concreto».
http://www2.lastampa.it/2012/09/12/cron ... index.htmlHänderingen hält einen nur davon ab, die Ärmel aufzukrempeln.